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Bosco del Sasseto: guida al bosco di Biancaneve

Bosco del Sasseto, Bosco di Biancaneve

Nel comune di Acquapendente (provincia di Viterbo), e più precisamente nella frazione di Torre Alfina, lungo la via Francigena, si estende il Bosco del Sasseto, nominato dal National Geographic “bosco di Biancaneve” e inserito tra i venti luoghi incantati d’Italia.

Visitandolo, le ragioni appaiono chiare: qui la natura prende il sopravvento e il tempo sembra fermarsi. Tra i rami contorti, i tronchi dalle forme evocative dei suoi alberi secolari, i muschi e i licheni che ricoprono frammenti di roccia lavica che si sono depositati in seguito alle eruzioni del vulcano Volsino più di 300.000 anni fa, si dipana un dedalo di sentieri completamente armonizzato con l’ambiente naturale circostante.

L’intervento dell’uomo, discreto ed esclusivamente legato a fini artistici, è segnato dal mausoleo in stile neogotico voluto dal marchese Edoardo Cahen ‒ proprietario del bosco e del castello di Torre Alfina che si erge a pochi passi da questo luogo magico e fiabesco ‒ come ultima ed eterna dimora.

Un bosco da fiaba nella natura incontaminata

Il forte protagonismo della natura, in tutta la sua intatta e selvaggia bellezza, dona al terreno un elevato grado di biodiversità: faggi, aceri, frassini, tigli, olmi, castagni, lecci, noccioli e querce ‒ spesso con esemplari di notevoli dimensioni, tanto da considerarsi essi stessi dei monumenti ‒ convivono con originali formazioni arboree di agrifoglio, felci, muschi e licheni, accanto a splendide fioriture primaverili di bucaneve e anemoni.

Ed è proprio l’abbondante presenza di licheni chiari che ricoprono le formazioni rocciose a dare il nome alla cosiddetta “radura degli Scogli bianchi”. Quando cadono, i mastodontici alberi ‒ che possono raggiungere un’altezza di 25 metri e un diametro pari a 1 metro ‒ restano al suolo e ritornano alla terra compiendo il loro ciclo naturale ma diventando anche un rifugio per gli animali. In questo abbraccio verdeggiante, infatti, si celano numerose specie di insetti, rettili, anfibi, piccoli mammiferi e vari tipi di uccelli.

Non c’è da stupirsi che abbiano scelto proprio questa scenografia per girare il film “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone ‒ adattamento cinematografico di una raccolta di fiabe scritte da Giambattista Basile pubblicata postuma nel XVII secolo ‒, i cui personaggi fantastici e i molteplici incantesimi si incastonano alla perfezione in questa cornice suggestiva che fa sognare a occhi aperti.

Se non saranno la luce delle fate, i dispetti di un folletto o ‒ perché no ‒ le voci dei sette nani a guidarvi per gli intricati sentieri del bosco, vi consigliamo di rivolgervi alle associazioni locali che organizzano le passeggiate; la mancanza di segnalazioni e indicazioni potrebbe farvi perdere gli angoli più segreti e sorprendenti di questo mondo fatato.

La loro guida non vi aiuterà soltanto a orientarvi, ma vi farà vivere la magia della natura per un’esperienza tanto incredibile quanto indimenticabile. Il Bosco del Sasseto è ad oggi considerato Monumento Naturale della Regione Lazio, nonché zona di protezione speciale, ai sensi delle direttive dell’Unione Europea. Il bosco di Biancaneve è dunque un luogo da amare, salvaguardare e conservare.

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.

“Il piccolo principe”, Antoine de Saint-Exupéry

1 Comment

  1. Santina ha detto:

    Vorrei tornare a visitarlo e con una guida fantastica di cui purtroppo ho perso il recapito e non ricordo il nome. Ricordo dove abita perché ci ha offerto un caffè, è in prossimità dell’entrata nel bosco. Se qualcuno conosce la guida che sto ricordando sarebbe così cortese di darmi il contatto? La mail è: [email protected] grazie

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