
Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo possa spendere. (Teofrasto)
Tempo per sé stessi senza pensare troppo alle tasche, che magari a fine mese languono: Roma ci regala anche questo. Ormai le rinomate piazze e le terrazze panoramiche non hanno più segreti, siamo informatissimi sui musei gratis della prima domenica del mese, ma noi vogliamo ancora goderci la città e le sue oasi meno note.
Quali?
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Fra quadri e sculture…
Abbiamo già parlato dei capolavori del Caravaggio nelle chiese di Roma, tra cui ricordiamo la chiesa di Sant’Agostino, Santa Maria del Popolo e San Luigi de’ Francesi.
Ma conoscete il quadro motorizzato di Rubens? Nella chiesa di Santa Maria in Vallicella è custodita un’icona miracolosa della Vergine protetta da una sorta di custodia sotto forma di quadro che, se fatta muovere, la cela o la rivela.
Al primo piano del convento di Trinità dei Monti è possibile ammirare l’opera di due monaci – Emmanuel Maignan e Jean-François Niceron –, un affresco la cui illusione ottica ci mostra frontalmente un paesaggio marino costellato di paesi costieri e imponenti contrafforti, e osservandola da un’altra prospettiva vediamo l’immagine di san Francesco di Paola.
E la cupola “piatta” della chiesa di Sant’Ignazio? È un dipinto realizzato con la tecnica del trompe-l’oeil da Andrea Pozzo per sopperire alla mancanza di una vera e propria cupola dovuta a motivi tecnici che ne impedirono la costruzione. Se osservata da un punto particolare, la parte di soffitto appare tridimensionale.
Troviamo invece Michelangelo con il suo Mosè in San Pietro in Vincoli e la Pietà nella basilica di San Pietro.
A piedi nudi nel parco…
Fra i tanti angoli magici del parco di Villa Borghese, lungo la passeggiata del Pincio compare il famoso Orologio ad acqua, progettato da Giovanni Battista Embriaco nel 1873 e composto da quattro quadranti. Il meccanismo è azionato da un getto d’acqua sottostante la struttura che mette in modo il pendolo, caricandone il movimento e caricando anche la suoneria attraverso il riempimento alternato di due bacinelle. Le decorazioni e l’ambientazione che accolgono l’orologio sono invece opera di Gioacchino Ersoch.
Il parco di Villa Torlonia ospita invece la Casina delle Civette, castello che prende il nome dai numerosi gufi e civette che ne decorano la struttura, e che ci trasporta in un’atmosfera fuori dal tempo.
Passeggiando all’interno del parco della Caffarella ci imbattiamo in diversi punti di interesse: dal tempio del dio Redicolo – monumento sepolcrale della Roma antica – al ninfeo di Egeria, che, insieme al boschetto sacro che lo circondava, era tra i più antichi e importanti della città; dal casale rinascimentale della Vaccareccia al colombario costantiniano, un sepolcro a tempietto risalente al II secolo d.C.; dalle cisterne romane alla Torre medievale o alla chiesa di Sant’Urbano. Un vero e proprio viaggio nella Roma antica.
Quartieri curiosi…
Quello che viene chiamato quartiere Coppedè è in realtà una porzione di quartiere che prende il nome dall’architetto che lo ha progettato, Gino Coppedè, ed è composto da diversi palazzi, palazzine e edifici finemente decorati e dal sapore liberty e gotico. Famosi, il grande lampadario in ferro battuto sotto l’arco che fa da ingresso al quartiere e la fontana delle rane.
I quartieri Quadraro, Ostiense, Testaccio e San Lorenzo sono invece le “tele” per tutti quegli artisti italiani e internazionali che con le loro opere di street art – grandi o piccole, a colori o in bianco e nero – hanno trasformato queste zone in veri e propri musei a cielo aperto. Roma conta ormai circa 300 di queste opere, che oltre a dare un nuovo volto ai quartieri che le ospitano, ne raccontano anche la storia passata e presente.
Fra un tour e l’altro ci aspettiamo nuove sorprese!