
Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete
Queste le parole che ci accolgono all’ingresso di un luogo che può apparire lugubre e macabro, ma che in realtà incarna alla perfezione il lato oscuro notoriamente celato nelle viscere della Città Eterna: la Cripta dei Cappuccini a Roma.
Tibie, femori, teschi, bacini, falangi, coccigi sono tutto quello che vediamo una volta varcata la soglia del lungo corridoio sul quale si aprono, affacciandosi, le caratteristiche cappelle (cinque per lato), ognuna delle quali si contraddistingue nella sua decorazione per l’uso prevalente di un osso in particolare.
Non si tratta di ricostruzioni, no: le ossa che ne delineano la struttura, l’architettura e i decori appartenevano un tempo a circa 4000 individui ‒ tra cappuccini e poveri di Roma ‒ sepolti fino al 1870, e furono raccolte dal cimitero del convento di San Bonaventura, nei pressi del Quirinale.
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Simbologia e spiritualità nella Cripta dei Cappuccini
All’interno della cripta-ossario è evidente come nulla sia stato lasciato al caso né all’immaginazione, a partire dal messaggio che questi particolari “materiali da costruzione”, ordinatamente disposti a formare motivi ornamentali, vogliono annunciare.
Troviamo così numerosi simboli legati alla morte nella sua accezione positiva; nel senso cristiano di vita umana che, una volta compiuto il suo viaggio terreno, approda alla resurrezione; e in cui il corpo, considerato un mero contenitore, può essere riutilizzato per altri scopi nel momento in cui viene abbandonato dall’anima che lo abita.
Ed ecco che davanti a noi prendono forma clessidre e farfalle, orologi e bilance, la falce del mietitore sorretta da uno scheletro. E tra le ossee pareti delle nicchie fanno mostra di sé alcuni corpi di frati mummificati con indosso il tipico abito del loro ordine, il saio.
Diverse sono le supposizioni che aleggiano intorno a questo sepolcro. Tra le tante, sembra che papa Urbano VIII ‒ committente della sua edificazione nei pressi di Palazzo Barberini in onore del fratello Antonio, membro dell’ordine dei Cappuccini ‒ avesse richiesto che le piccole cappelle fossero pavimentate con la terra proveniente dalla Terra Santa e che lungo il corridoio venisse apposta la targa con la dicitura Hic jacet pulvis, cinis et nihil (“Qui giace polvere, cenere e null’altro).
Il complesso che ospita la Cripta dei Cappuccini comprende la chiesa di Santa Maria della Concezione (o Nostra Signora della Concezione dei Cappuccini), il convento ‒ abitazione dei frati dal 1631 ‒ e un museo che, attraverso l’esposizione di varie opere d’arte, documenti e oggetti sacri provenienti da tutto il mondo, ci racconta e ci fa conoscere la spiritualità e la storia di questo ordine, con un accento particolare sulla vita dei santi cappuccini più esemplari.
La Cripta dei Cappuccini a Roma merita sicuramente una visita; una tappa imperdibile del vostro soggiorno romano. Per la visita è richiesto un abbigliamento consono al luogo.
Orari
Aperto dal lunedì alla domenica: 9.00-19.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Chiusura: Pasqua, 25 dicembre, 1 gennaio
Chiusure anticipate: 2 novembre ore 15.00; 24 dicembre e 31 dicembre ore 14.30
Costo del biglietto
Intero: € 8,50
Ridotto (under 18 e over 65): € 5,00
Ridotto gruppi (min. 10 persone): € 6,00
Servizi
Audioguide in inglese, italiano e spagnolo a pagamento
Visite guidate in inglese, italiano, spagnolo e francese a pagamento da prenotare con almeno 15 giorni di anticipo
Sito internet: www.cappucciniviaveneto.it