
Chi vive a Roma non avrà certamente potuto fare a meno di notare una “strana” esotica presenza di pappagalli verdi in giro per la città (in particolare nelle ville). I pappagalli verdi di Roma sembrerebbero essere di due specie:
- Parrocchetto dal Collare: originario dell’Asia
- Parrocchetto Monaco: originario invece dell’America Latina
Le ricostruzioni su come abbiano fatto il loro ingresso nella capitale sono diverse. Si parla di un arrivo risalente alla fine degli anni 90 (il Parco della Caffarella viene individuato come luogo del primo insediamento). Secondo alcuni si trattava di esemplari destinati a essere venduti come animali di compagnia. Alcuni di essi poi sono fuggiti, o magari più probabilmente lasciati liberi da chi si era stufato dell’esotica compagnia.
Insomma dopo che la moda esotica di tenere in casa un pappagallo è svanita, questi ultimi sono stati, con buona probabilità, lasciati liberi di scorrazzare per i quartieri di Roma.
Aldilà della ricostruzione storica sulle origini, sta di fatto che i pappagalli una volta arrivati, si sono ben adattati al clima di Roma e sono riusciti a sopravvivere e prosperare.
Alcune stime parlano ormai delle presenza di migliaia di parrocchetti che si aggirano per Roma tra Villa Borghese, Villa Ada, il Parco della Caffarella e gli altri polmoni verdi della Capitale. Il clima sempre più “tropicale” di Roma (neve passeggera a parte), è stato dunque particolarmente apprezzato dai pappagalli.
Molti romani e turisti hanno accolto con piacere, la colorata presenza dei pappagalli verdi. Riguardo invece le conseguenze sulla biodiversità, il parere degli esperti è in parte discorde.
C’è chi sostiene che i pappagalli di Roma non provocano danni e non entrano in competizione con altri esemplari. Altri invece sottolineano come la presenza dei pappagalli rappresenti una minaccia per altri volatili come i picchi, le upupe o gli altrettanto famosi gabbiani di Roma.
Il motivo andrebbe ricercato nella guerra per gli spazi di nidificazione e nella competizione relativa alla ricerca del cibo. In ogni caso, la massiccia presenza dei volatili verdi, potrebbe sul lungo periodo causare dei cambiamenti importanti nell’ecosistema.
Al momento però, non si può che apprezzarne la bellezza e il fatto che rendano certamente più colorata la città.
4 Comments
La loro presenza così invasiva ha limitato lo spazio per le altre specie autoctone o migratorie che si cibano di insetti.
Sta di fatto che da alcuni anni è fortemente diminuita la presenza di rondini, passeri, etc. con un notevole aumento anomalo di insetti del tipo farfalline da fiore, zanzare ed altre, che di costituiscono l’alimento.
E’ da tenere presente che la vegetazione cittadina ne ha risentito fortemente ed anche i suoi abitanti.
Si ho saputo che sono dannosi al ecosistema. Meglio ridurre.
Secondo me dovrebbero essere sterilizzati per ridurne il numero. Aggrediscono le piccole coltivazioni in periferia dei piccoli orti domestici e fanno un rumore continuo fastidioso. Credo si debba intervenire al più presto
Ma che vuoi intervenire, è la globalizzazione anche questa…